La vita a Lucignano

Le tradizioni contadine di Lucignano offrono prodotti enogastronomici d’eccellenza e manifestazioni folkloristiche che animano il paese durante tutto il corso dell’anno. È possibile degustare vino, olio e carni chianine, come ballare al ritmo delle musiche di un tempo nei giorni della Maggiolata.

Il territorio

Il territorio lucignanese è da sempre una terra a vocazione agricola. Numerose aziende agricole ancora oggi si impegnano per offrire il meglio delle loro produzioni: dai vini di ottima qualità, all’olio di oliva extravergine e negli ultimi tempi anche una limitata, ma pregiata, produzione di miele, di frutta e di verdura.

Allo sguardo dei visitatori Lucignano offre, oltre alle numerose bellezze architettoniche e artistiche del centro storico, un ambiente di grande pregio, che l’uomo ha saputo modellare secondo le proprie necessità e che si può godere pienamente muovendosi a piedi, a cavallo e in mountain bike lungo le strade che si snodano nella campagna.



Lucignano


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La cucina

La cucina lucignanese è legata alla tradizione agricola della Valdichiana con gli ingredienti della più classica e sana cucina mediterranea. Spesso sono piatti poveri, poco elaborati, ma dai sapori decisi, che guardano molto alla sostanza, perché anticamente dovevano fare fronte alle intense fatiche dei contadini che lavoravano tutto il giorno nei campi. Questi piatti, sapientemente rielaborati, rappresentano oggi il legame con le antiche tradizioni dei nostri avi e i numerosi ristoratori del paese ripropongono quotidianamente questi antichi, ormai inusuali, sapori.
A partire dagli antipasti si segnala la bruschetta, un tempo detto panunto, una fetta di pane arrostita, insaporita con aglio e cosparsa di olio extravergine d’oliva. Più articolati i crostini neri, antipasto dei giorni di festa, con fegatini e milza.
Tra i primi non può mancare sulle nostre tavole, nel periodo estivo, un buon piatto di panzanella, vivanda semplicissima, a base di pane raffermo, cipolla, basilico, aceto e olio di oliva extravergine, che può essere arricchito con altre verdure. Al contrario, in inverno, una buona zuppa di pane con verdure, cavolo nero e fagioli, buona mangiata subito, ma ottima se scaldata il giorno dopo, appunto ribollita.
Sempre tra i primi piatti primeggia la pasta fatta in casa, tra cui i pici, un tipo di spaghetti fatti a mano, tipica espressione culinaria della Valdichiana senese, ottimi conditi con il sugo di anatra.
La carne un tempo non era cibo di tutti i giorni, ma le nostre massaie sapevano cucinare in maniera sapiente il coniglio, in umido, arrosto, in porchetta, così come tutti gli altri animali da cortile. Un posto di primaria rilevanza era occupato dal maiale, che rappresentava una essenziale fonte proteica per le famiglie contadine. Da qui una notevole tradizione nella produzione di salumi, con il salame toscano, il capocollo, il rigatino (pancetta), e il prosciutto salato. Non possiamo dimenticare il vitello di razza chianina, un tempo animale da lavoro, oggi allevato soprattutto per la produzione di carne e ovunque conosciuta per la famosa bistecca chianina.
Tra i dolci tipici si ricordano i ciambellini, un tempo esclusivi della Pasqua, chiamati così per la forma di piccola ciambella e il gattò, dal francese “gateau”, un dolce realizzato a partire da un pan di spagna sottile ricoperto di crema e arrotolato, servito tagliato a fette.

Eventi e Folklore

Nata nel 2002, Segni d’amore è la manifestazione promossa dall’Amministrazione Comunale in occasione del 14 febbraio, S. Valentino, coniugando promozione del proprio patrimonio (a partire dal Museo Comunale), nel giorno universalmente dedicato all’amore e valorizzazione della tradizione enogastronomica (nella serata i ristoratori locali preparano una cena dedicata al tema). Al centro della manifestazione il grande reliquiario in forma d’Albero, il suo fascino e la leggenda locale che vi si è creata attorno: quello di portare fortuna agli innamorati che si scambiano promesse d’amore davanti ai suoi rami, in una straordinaria trasposizione da simbolo di fede a simbolo d’amore.

Nelle due ultime domeniche di maggio si svolge la Maggiolata, l’evento che più di ogni altro apre e contrassegna la primavera lucignanese.
La prima Maggiolata si celebrò nel 1937 e si svolse nell’austera semplicità di quei tempi con carri agricoli ricolmi di ginestre trainati dai possenti buoi di razza chianina ornati da fiocchi e da nappe rosse. Il forte richiamo alla civiltà contadina si è perso nel dopoguerra, quando la Maggiolata ha assunto la complessità organizzativa dei tempi moderni. Attualmente consiste in una sfilata di carri allegorici completamente coperti di fiori, realizzati dai quattro rioni lucignanesi cui si aggiunge la partecipazione di bande musicali di gruppi folkloristici provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. Il Capitano del Popolo, che precede il corteo storico con armati, tamburini e suonatori di chiarine, annuncia fin dalla mattina l’inizio della sfilata. Il carroccio, simbolo del Comune di Lucignano, trainato da buoi di razza chinina, chiude il corteo.
La manifestazione riesce a catalizzare intorno a sé l’impegno e la partecipazione di gran parte della popolazione del paese: ogni anno i quattro rioni (Porta Murata, Porta S. Giusto, Porta S. Giovanni e Via dell’Amore) si cimentano su un progetto a tema che li vede impegnati per molti mesi al fine di realizzare il carro più originale e aggiudicarsi il Grifo d’oro.
Nella seconda domenica la manifestazione si conclude con la battaglia dei fiori durante la quale i carri vengono completamente spogliati e i fiori vengono lanciati tra i numerosi contradaioli dando vita ad un singolare e caratteristico combattimento.

Un altro evento di natura storico-folkloristica si svolge nel mese di settembre: Memorie del Passato. Si tratta di una rievocazione storica che ripropone scene di vita quotidiana della fine dell’800 o dell’inizio del ‘900. L’ultimo weekend di settembre lungo le strade del paese si riaprono numerose botteghe artigiane che fanno rivivere i mestieri di quei tempi, mentre popolani, contadini e gentiluomini con abiti d’epoca ricreano la colorata e chiassosa atmosfera dei giorni di festa. Giocolieri, musicanti e artisti di vario genere animano ogni angolo dell’antico borgo, bancarelle, osterie e ristoranti ci deliziano con profumi e sapori che ormai appartengono al passato.

A giugno si svolge il Camminmangiando escursione enogastronomica che partendo dal paese, attraverso sentieri prevalentemente campestri, termina al castello del Calcione, che si erge imponente tra le boscose colline di nord ovest, offrendo panorami di inaspettata bellezza. Il percorso si articola in quattro tappe e al termine di ognuna si assaporano pietanze e prodotti tipici del territorio: salumi e crostini alla prima; una pasta condita con gli squisiti e dimenticati sughi della nostra tradizione; una grigliata di saporite carni chianine. Dopo un po’ di riposo all’ombra di lecci secolari, con cantucci e vinsanto, a suon di musica, un bus navetta riaccompagna al punto di partenza quanti hanno esaurito le energie per intraprendere anche il ritorno a piedi.
Nella notte di S. Lorenzo, il 10 agosto, si festeggia con Calici di stelle nel caratteristico scenario di Piazza del Tribunale.

La Fiera del Ceppo, anticamente Fiera del Cappone, si svolge il sabato e la domenica antecedenti il Natale. È l’occasione per la promozione dei numerosi prodotti tipici della nostra zona, dal miele agli insaccati, dai vini fino all’olio extravergine di oliva. In associazione alla Fiera si svolgono il concorso Il miglior olio di Lucignano e il concorso fotografico ClickOliva.





maggiolata

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san Francesco

Lucignano sul grande schermo

Gli scorci, le piazze e i panorami che Lucignano offre ai visitatori sono state spesso oggetto delle attenzioni di importanti cineasti che non hanno esitato a trasformare l’intero paese in un grande set cinematografico.

Già in 1985 Mario Monicelli vi aveva girato gli esterni de Le due vite di Mattia Pascal liberamente tratto dal celebre romanzo di Pirandello che aveva visto come attore protagonista l’indimenticabile Marcello Mastroianni.
Nell’estate del 2009, Lucignano si è nuovamente trasformato per un evento molto importante. Il pluripremiato regista iraniano Abbas Kiarostami, per la prima volta fuori dal suo paese, ha diretto il film Copia conforme, che si dice che abbia preso spunto da un episodio che lo stesso regista ha realmente vissuto. Splendida protagonista l’attrice francese Juliette Binoche, già premio Oscar per la miglior attrice non protagonista ne Il Paziente inglese e il baritono inglese William Shimmel. L’opera è stata presentata al Festival di Cannes.