#5 Albero d’Oro
L’ Albero della Vita, o Albero d’Oro o, ancora, Albero dell’Amore è custodito, in una vetrina a mandorla, al centro del Museo di Lucignano, centro ideale del paese.
L’Albero è un grande reliquiario: le piccole teche trilobate appese in coppia su ciascuno dei suoi dodici rami conservavano un tempo reliquie francescane e schegge della Croce di Cristo. L’opera appartiene alla tipologia dei reliquiari fitomorfi, ossia che riproducono le forme del mondo vegetale e, benché anticamente assai diffusi, oggi se ne conservano solo pochi esemplari e, tra questi, quello di Lucignano spicca per imponenza, complessità e pregio. Come recita una lunga iscrizione che corre sul piede dell’Albero, l’inizio dell’opera risale al 1350. Tuttavia essa fu completata solo nel 1471, ben 120 anni più tardi, per mano del Maestro orafo Gabriello d’Antonio da Siena.
L’albero racchiude, nella sua tripartizione morfologica (radice, tronco e chioma) la metafora della vita di Cristo nelle tre diverse fasi, origine, passione e gloria, come viene sviluppata nel Lignum vitae, un componimento mistico di Bonaventura da Bagnoregio (1260). La base quadrilobata sostiene il fusto, sul quale si innestano prima un tempietto in stile gotico e quindi i dodici rami, infine, sulla sommità dell’Albero si trovano un Cristo crocefisso e un pellicano, il simbolo cristologico dell’animale che si ferisce a morte per nutrire i propri piccoli. I medaglioni che decorano i rami contengono nella parte anteriore delle miniature su pergamena che raffigurano i profeti, mentre nella parte posteriore personaggi del Nuovo Testamento su argento sbalzato e smaltato.
L’albero era conservato in S. Francesco, in un armadio di legno dipinto, secondo un contratto stipulato tra il convento ed il pittore cortonese Luca Signorelli, uno dei più prestigiosi artisti del momento, ma di cui non rimangono più tracce.
Nella notte del 28 settembre 1914 l’Albero fu trafugato e fu ritrovato, smontato e in parte danneggiato, solo nel novembre del 1917 in una grotta nei pressi di Sarteano e quindi restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Intorno all’Albero, simbolo di Amore divino, è fiorita una leggenda locale secondo la quale porta fortuna agli innamorati scambiarsi promesse d’amore davanti ai suoi rami.
Da qui è nata, nel 2002, “Segni d’amore”, iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale in occasione del 14 febbraio, S. Valentino, coniugando promozione del proprio patrimonio e celebrazione del giorno universalmente dedicato all’amore e, più recentemente, la “Festa degli Sposi”, la prima domenica di settembre, nata dall’incontro tra Lucignano, il suo Albero d’oro e la famosa stilista giapponese di abiti da sposa Yumi Katsura. L’Albero è stato anche testimone del viaggio/ricerca dei due protagonisti di Copia Conforme, film di Abbas Kiarostami (2010).